11 devin

Devin (Bulgaria)
12/08/2004

Di acqua sotto i ponti ne e' passata e storie ed avventure si sono succedute in questi mesi con frenesia e magia. Ho lasciato Port Said Egitto 11/05 a dir la verita' 14/05, ma il perche' di questa doppia data?

Eravamo rimasti appunto al monastero francescano di Port Said, S. Eugenia. Ogni giorno andavo a vedere allo yachting club se trovavo qualche buon capitano che mi traghettasse in Europa o Turchia. Dopo un mese di disperate ricerche trovo, grazie ad un ragazzo australiano, con il quale ho viaggiato per qualche settimana: Clint, un capitano tedesco che ha bisogno di equipaggio ed e' diretto in turchia.

Peter cosi' si chiama il capitano, arriva a Port Said qualche giorno prima dell'11/05 riesco a parlargli e mi dice che posso viaggiare con lui.

Carol, barca di legno a vela e a motore comprata in Thailandia per soli 6.000 dollari e' bella ma ha per cosi' dire l'aria di una carretta. Dico io: se e' venuto fino qua da la' sapra' cosa stara' facendo no?

Imbarcati con Peter ci sono 2 sposi esperti velisti, saliti su Carol a Suez, lui americano e lei thailandese. L'11/05 finalmente prendiamo il largo e lasciamo Port Said alla volta della Turchia, il tempo e' un po grigio ed il mare un po' increspato, ma pur essendo la prima volta che vaiggio su una barca cosi' piccola e rollante, mi fido di loro. Passano qualche miglia apriamo le vele e veleggiamo nel mare increspato, con sta' barchetta che fa su giu' destra sinistra come una pazzeriella ubriaca.

Dopo qualche ora l'americano va in coperta e come aspetto dimostrava la barca imbarca (forse e' per questo che si chiama barca....:):) ) acqua e la pompa elettrica non funziona, cosi' io pompo a mano e un po' tutti tesi viriamo per tornare a Port Said.

Arrivati sani e salvi a Port Said i 2 maritini velisti decidono di lasciare la barca perche' non e' sicura. Mi consigliano di venire via anche a me, ma Peter cosi' rimane solo, penso io e poi d'Egitto non ne posso piu'; in fondo non sara' mica cosi' pazzo Peter sapra' quel che fara' e terra' anche lui alla sua pelle no?

Chiedo a moneta se devo aiutare Peter e mi risponde di si cio' significa che lo seguiro' nelle sue decisioni. E dopo 3 giorni decide di andare a motore per non sollecitare il legno da dove filtrava l'acqua, di aggiustare la pompa elettrica e di andare a Cipro.

Il 14/05 io e Peter partiamo, alleluja....
...Continua...

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

Ciao bellissimo giuseppe, anche io sono uno scrittore, magari un po' fuso, ed anche un viaggiatore. Per ora ho assaporato i tuoi racconti e mi sono piaciuti... quando staro' di piu' in babilon continuero' a leggerti volentieri e ti mandero' anche i miei scritti per vari commenti. Un abbraccione dal tuo fratellone giangi

utente anonimo ha detto...

ciao amico incontrato in una notte di gennaio a dahab!seguo sempre il tuo viaggio e ti devo dire che mi stava preoccupando il tuo lungo silenzio.a presto.paola